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Twisted Cryptids

Immagina di essere una creatura leggendaria variabilmente mostruosa, tipo Bigfoot, il Chupacabra o magari il Mothman. Non vuoi nuocere a nessuno, non sei lì per distruggere città o evocare cataclismi cosmici. Il tuo obiettivo? Far parlare di te. Diventare famoso. Ed è esattamente questo il cuore di Twisted Cryptids: un gioco che prende il folklore più bizzarro e lo trasforma in una sfida strategica leggera, rapida e ben ambientata.


Ogni giocatore impersona un "cryptid", una di queste creature, con poteri unici e un proprio obiettivo segreto. Lo scopo è accumulare punti "Myth", ossia notorietà: farsi avvistare nel momento giusto dalle persone giuste, manipolare gli umani per portarli dove occorrono, disseminare falsi indizi e, se proprio serve, mettere i bastoni tra le ruote agli altri cryptid.


Durante un round, prima accade qualcosa nel mondo di gioco: si pescano carte Evento che spostano gli umani (escursionisti, cacciatori e ricercatori) sulle varie location della mappa. Poi si entra nella fase attiva, in cui è possibile sfruttare abilità speciali del proprio cryptid, utilizzare carte e token strategici per influenzare dove avverrà l’“incontro” a fine round. Solo il luogo con la maggior concentrazione di umani, infatti, sarà determinante per accrescere la tua fama.


Il gioco dura cinque round, e a fine partita si contano i punti Myth raccolti. Chi ha lasciato il segno più profondo nell'immaginario collettivo vince. Si possono ottenere punti in vari modi, dalle manifestazioni di mostruosità più plateali ai piani sottili e ben congeniati; tuttavia, rimane molto importante anche il modo in cui gli altri agiscono, e puoi trovarti a non "poterci fare granché", se gli altri cryptids hanno deciso che tu non sarai famoso.


La parte meglio riuscita, come nella maggior parte dei giochi di questi sviluppatori, sono tema e illustrazioni. I disegni sono tra il puccioso e l'inquietante, con un gusto retrò da poster da campeggio infestato. Pur nella semplicità, il tema di creatura spaventosa che manipola sventurati umani è reso in modo piuttosto efficace.

È un gioco in generale leggero, poco più complesso di Here to Slay: risulta come un tentativo di fare un passo verso giochi più articolati, mantenendo sempre la semplicità e immediatezza tipica dei predecessori. Il tentativo riesce, almeno in parte, e può considerarsi come una buona proposta per dei giocatori che vogliono provare passo passo a incrementare la difficoltà del loro pool di giochi.


Insomma, Twisted Cryptids è un buon titolo se vuoi un gioco semplice ma con già qualche dinamica interessante, che strizzi l’occhio agli amanti dell’occulto e dei complotti con ironia. È scorrevole da giocare, una volta capite le regole, e ottimo per introdurre nuovi giocatori, abituati magari solo a party game, a qualcosa di leggermente più complesso. Il tutto in un mondo di mostri che, per una volta, vogliono solo diventare famosi.



Complessità: 2/5


Numero giocatori: 2-4 (aumentabile con le espansioni)


Durata: 1-2 ore


Voto Orso (Competitivo): 7/10

Voto Scoiattolo (Stratega): 7/10

Voto Volpe (Esploratore): 6,5/10

Voto Leone (Cooperativo): 7,5/10



Rigiocabilità: Moderata. Di partita in partita possono cambiare Cryptids utilizzati, obiettivi segreti, eventi e carte pescate.


Fattore Fortuna: Moderato-Alto, in eventi che escono e carte pescate. Inoltre, le decisioni che prendono gli altri possono influire pesantemente sulla tua buona (o cattiva) riuscita.


Parlando di soldini: Il gioco è appena uscito tramite Kickstarter. Attualmente potrebbe non essere facile trovarne una copia, ma a breve inizierà ad essere venduto nei principali shop online. La versione base ha un prezzo di listino di circa 25€ e sono in arrivo delle espansioni, come Cryptid Culture, che aggiungono nuovi personaggi e scenari.


Aspetto preferito: Tema mostruoso mescolato a disegni coccolosi. Interessanti tentativi di proporre dinamiche parzialmente innovative.


Problematiche: Una lunghezza forse eccessiva per il tipo di gioco: i round sono rapidi, ma tendono ad essere un po' ripetitivi, verso la fine.

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