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Court of the Dead: Mourners Call

Aprire la scatola di questo gioco equivale a spalancare le porte dell'aldilà. Il tavolo sprofonda immediatamente e ineluttabilmente negli abissi del Tartaro e i giocatori si ritrovano ad impersonare leader dannati dell'Inferno, che cercano di unire le anime sotto il loro personale distorto vessillo, al fine di ribellarsi contro i tiranni celesti. Ossa, Carne e Spirito rappresentano le tre componenti principali che ogni giocatore dovrà ingraziarsi, e ognuna di queste fazioni dispone di obiettivi, poteri e modi diversi di influenzare l'esito dello scontro. Ma non si tratta di un mero confronto fisico diretto: è un intrigo di potere, controllo, alleanze provvisorie e infamate realizzate nelle fiamme e nell’ombra.


Sul piano delle meccaniche, si tratta di un ibrido ben strutturato, in grado di mescolare worker placement, area control, draft, aste segrete e un pizzico di fortuna ai dadi in modo generalmente efficace e appagante. Ogni round ha otto fasi, iniziando dall'ottenere risorse per attuare i propri nefandi piani e draftare la mano di carte, per poi continuare con una Fase Azione vera e propria in cui reclutare nuovi luogotenenti ossuti e spostarli sulla plancia. Al termine della Fase Azione si dovrà verificare che le aree infernali non siano troppo affollate di anime/worker (tanti dannati nello stesso post - si sa - tendono a creare problemi), dare una mazzetta collettiva agli angeli sentinelle di modo che non facciano la spia, e infine riscuotere vantaggi da territori controllati e alleanze con le varie forze ultraterrene. Una classica domenica sera della Corte.


L’obiettivo finale è concettualmente semplice: diventare il Mourner che meglio "incarna" gli scopi collettivi e il proprio obiettivo segreto, guadagnandosi un posto alla guida degli Inferi e sottomettendo tutta la concorrenza.


Si tratta di un titolo che punta molto su atmosfera, lore e sensazione di potere occulto; è dotato di numerose meccaniche ben rodate e generalmente apprezzate, che possono regalare serate epiche e sessioni intense (si consiglia l'uso di lupi ululanti in lontananza) — ma se si cerca qualcosa di leggero e allegro, meglio tenersene alla larga, come uno scheletro dall'acqua santa.



Complessità: 3/5


Numero giocatori: 2-5


Durata: 2-3 ore


Voto Orso (Competitivo): 7,5/10

Voto Scoiattolo (Stratega): 8/10

Voto Volpe (Esploratore): 8/10



Rigiocabilità: Medio/bassa. Alcuni elementi leggermente asimmetrici e variabili sono estratti all'inizio, ma di per sé gli elementi sono quasi tutti ricorrenti ad ogni partita.


Fattore Fortuna: Medio. Presente in lanci di dadi per rimanere in territori contesi, nelle carte pescate e negli obiettivi pubblici e segreti.


Parlando di soldiniLo si può trovare online in siti specializzati, con un po’ di fortuna, intorno agli 80–100 €. Non è sempre disponibile e reperirlo nuovo potrebbe essere difficoltoso.

Il rapporto qualità/prezzo è ottimo: componenti e illustrazioni curate, buona organizzazione della scatola, materiali eccellenti.


Aspetto preferito: il gioco brilla nel tema: la lore, le miniature e la plancia graficamente impeccabile trasmettono perfettamente l’atmosfera da oscuro fantasy horror e dannazione eterna.


Problematiche: il gioco è un insieme di varie meccaniche diverse, ben amalgamate insieme, ma che non inventano nulla di rivoluzionario: prende elementi diversi e li mescola. Ne risulta un gioco corposo ma anche un po’ “ingombrante”: le fasi sono molte, le possibilità numerose, e c’è una componente casuale che può risultare frustrante, soprattutto considerando che alcune carte ottenibili appaiono decisamente più performanti di altre.

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