Kemet
- Matteo Prizzon
- 25 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Kemet è un wargame potentemente interattivo ambientato in un Egitto mitologico e brutale, dove dei e creature mostruose non si limitano a osservare dall’alto ma scendono direttamente sul campo, assetati di potere e conquista. A differenza di alcuni titoli a tema antico Egitto, Kemet non si concentra sulla costruzione di piramidi o sul placido commercio sul Nilo: qui si combatte, e tanto. Le piramidi non servono a glorificare il proprio regno, ma a potenziare le abilità a disposizione dei giocatori nella lotta contro gli altri. Ed è proprio questo il cuore del gioco: una combinazione esplosiva di controllo d'area, gestione risorse e scontri diretti senza fronzoli.
Ogni giocatore assume il ruolo di una divinità con un proprio esercito e una città personale, dotata di tre siti dove costruire piramidi di diversi colori, che possono essere potenziate nel corso della partita. Queste piramidi permettono di acquistare Poteri (carte che forniscono vantaggi permanenti), tra cui giganteschi mostri mitologici, migliorie per le truppe o abilità speciali che cambiano il proprio stile di gioco e possono creare interessanti combinazioni l'uno con l'altro. I Poteri sono divisi per colore e categoria e possono essere offensivi, difensivi, economici o di supporto, e creano un sistema di personalizzazione profondo e appagante che si evolve costantemente nel corso della partita.
Durante un turno, i giocatori svolgono azioni posizionando dischetti su una plancia personale che limita le scelte a cinque azioni diverse, tutte da pianificare attentamente. Le scelte sono il reclutamento di truppe, il movimento (è molto facile raggiungere quasi qualunque area della mappa, rendendo ogni posto a rischio costante), la costruzione di piramidi, l'acquisizione di poteri a seconda delle piramidi che si possiedono o l'adorazione per ottenere punti preghiera, la valuta del gioco. I Poteri si acquistano da un mercato comune e sono in numero limitato: la competizione è anche tecnologica, non solo bellica. Ma la parte più succosa arriva proprio con il combattimento: veloce, risolto con carte e un tocco di bluff, ma mai banale. Combattere è fondamentale per vincere: al contrario di tanti giochi strategici dove la guerra è solo una delle opzioni possibili, qui è uno degli strumenti principali per accumulare i preziosi punti vittoria e per osteggiare i piani delle altre fazioni.
L’obiettivo del gioco è infatti apparentemente semplice: raggiungere un certo numero di punti vittoria. Questi si ottengono occupando templi, vincendo battaglie, potenziando le piramidi o grazie ad alcuni poteri speciali. Il ritmo è serrato e raramente si assiste a fasi morte: Kemet spinge all’azione, scoraggia la passività e premia chi gioca in modo aggressivo e astuto, ma anche chi sa creare combo efficaci tra poteri, mostri ed elementi base del gioco: non solo viulenza incontrollata, bensì viulenza calcolata e ben indirizzata, al momento più propizio.
Tra i punti di forza spiccano sicuramente l’interazione continua tra i giocatori, la varietà delle strategie grazie ai Poteri (circa cinquanta nella sola versione base), e il sistema di combattimento che evita la pura aleatorietà dei dadi. Il bilanciamento tra i Poteri è stato oggetto di alcune revisioni, e infatti esistono espansioni e la versione 2.0 chiamata Kemet: Blood and Sand - proprio quella a cui abbiamo giocato noi - che migliorano ulteriormente l’esperienza di gioco con regole più pulite, componenti migliorati e una mappa ridisegnata.
In conclusione, Kemet è un titolo per chi ama l’interazione diretta, le scelte tattiche e la possibilità di creare combinazioni potenti, soddisfacenti e sempre diverse. Non è un gioco per chi cerca solitudine strategica, passività o crescita lenta: qui si lotta fin dal primo turno. Ma per chi è disposto a entrare nella sabbiosa arena, Kemet offre un’esperienza intensa e profondamente appagante, tra le migliori mai provate.
Complessità: 3,5/5
Numero giocatori: 2-5 (aumentabile con le espansioni)
Durata: 3+ ore
Voto Orso (Competitivo): 9,5/10
Voto Scoiattolo (Stratega): 8/10
Voto Volpe (Esploratore): 8,5/10
Voto Leone (Cooperativo): 7,5/10
Rigiocabilità: Moderata. Tramite le varie possibili combinazioni di Poteri, ogni partita è a sé. Soprattutto se si aggiungono le espansioni.
Fattore Fortuna: Molto basso. Solo nelle carte pescate, che hanno effetti comunque marginali.
Parlando di soldini: Blood and Sand è oggi la versione consigliata per chi vuole avvicinarsi al gioco: più rifinita, più elegante, e con un look spettacolare. È possibile trovarla online su diversi store, con un prezzo che si aggira sui 75 euro a seconda dell’edizione e della disponibilità. Esistono anche varie espansioni, che aggiungono ulteriore tessere Potere, regole aggiuntive e modalità.
Aspetto preferito: La perfetta commistione di wargame e sviluppo tecnologico/economico. Ci si sente davvero premiati quando si realizzano strategie efficaci o si sviluppano Poteri effettivamente in combo tra loro.
Problematiche: La partita può protrarsi molto a lungo, se si formano equilibri tra i vari giocatori. Essendo poi molto interattivo, le decisioni di ogni giocatore su chi osteggiare possono variabilmente pesare sulla possibilità di vittoria degli altri, anche non direttamente coinvolti.
Comments