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That time you killed me

In That Time You Killed Me, due viaggiatori nel tempo combattono per la supremazia in una guerra che si svolge… in passato, presente e futuro. Entrambi sostengono di aver inventato il viaggio nel tempo e litigano aspramente, finché uno dei due decide di assassinare l’altro — o almeno così sostiene la voce narrante — ma chi dei due ha effettivamente commesso il crimine? La risposta, ovviamente, è complicata. Il gioco è un’astrazione elegante di un viaggio nel tempo, dove modificare il passato influisce su ciò che accade nel futuro, e l’unico modo per vincere è eliminare (letteralmente) ogni versione temporale dell’avversario.


In questo gioco per due, ci si sfida in una guerra tra viaggiatori nel tempo che si affrontano su tre piani temporali: passato, presente e futuro. Il tavolo è diviso in tre plance, e ognuna rappresenta un’epoca diversa. I tuoi sé si muovono su questi spazi, si sdoppiano, viaggiano avanti e indietro nel tempo, si picchiano e si cancellano a vicenda, influenzando le altre epoche e causando qualche paradosso.


Il gioco è dichiaratamente astratto, senza dadi né carte da pescare, senza tanta narrazione o flavor testuale a riempire gli spazi. Tutto quello che succede è lì, davanti a te: tre pedine per giocatore (più qualcuna di scorta), tre plance, due azioni a turno. Eppure quello che ne esce fuori è un puzzle elegantissimo dove ogni mossa può generare un effetto a catena in un’altra epoca e farti vincere o perdere all'improvviso per conseguenze sulla linea temporale che non eri stato in grado di prevedere.


Durante il tuo turno puoi muoverti, spingere un avversario fuori da una plancia, tornare indietro e creare una copia passata di te stesso che diverrà il te del presente, oppure viaggiare in avanti nel tempo. Ogni volta che lo fai, stai modificando l’equilibrio delle ere: quello che accade nel passato ha ripercussioni nel presente, e quindi nel futuro. Puoi piantare semi che nel futuro diventeranno alberi, da spingere sul tuo avversario per schiacciarlo; o spostare elementi nel passato e modificarne la posizione anche nelle epoche future, cercando di disporle a tuo vantaggio per intrappolare il nemico. Ma attenzione: ogni pedina rappresenta una versione di te. Se l’avversario riesce a eliminarti da almeno due epoche su tre, hai perso.


Una delle idee più affascinanti è che nella scatola troverai diverse “mini-espansioni” sigillate, sotto forma di moduli che si aggiungono al gioco man mano che impari le regole. Non è un legacy (nulla si distrugge), ma il senso di progressione c’è: senza entrare troppo nel dettaglio per evitarvi spoiler, ognuno di questi moduli cambia radicalmente l’approccio tattico, costringendoti a rivedere le tue abitudini.


Dal punto di vista estetico, il gioco è essenziale e moderno, quasi zen: colori sobri, componenti ben curati, e una produzione pulita che comunica intelligenza e precisione.


Ovviamente, non è un gioco per tutti. Se cerchi narrativa, illustrazioni mozzafiato, ambientazione o avventure epiche, qui non le troverai. Ma se ami giochi che stimolano la mente come dei classici scacchi, That Time You Killed Me potrebbe rivelarsi una delle esperienze più brillanti che puoi fare in due giocatori.


In definitiva, è un gioco che non ha bisogno di tante miniature o componenti per raccontare una storia: ti mette davanti al mistero più classico – un omicidio – e lo trasforma in un duello strategico nel tempo, dove la vera sfida non è tanto battere l’altro… quanto capire quando e dove lo hai ucciso davvero.



Complessità: 2/5


Numero giocatori: 2


Durata: 20-30 min


Voto Orso (Competitivo): 7,5/10

Voto Volpe (Esploratore): 7,5/10



Rigiocabilità: Moderata. Vi sono i vari moduli da aggiungere progressivamente.


Fattore Fortuna: Basso se sei già abile e conosci bene il gioco. Può diventare Moderato/Alto se entrambi giocano "a caso", durante le prime partite: conseguenze impreviste delle tue azioni nel passato potrebbero condurti a una vittoria a sorpresa nel futuro, senza neanche che te ne accorga.


Parlando di soldini: Il prezzo si aggira intorno ai 45–60€, in store online specializzati, ma attualmente non è così facile da reperire.  Utilizzando Tabletopfinder, risulta disponibile solo in pochi store esteri.

Il gioco non ha espansioni, attualmente, ma i moduli interni garantiscono una buona varietà.


Aspetto preferito: L'idea è molto originale e riesce a trasmettere efficacemente la sensazione di star giocando a uno scacchi temporale con varie aggiunte interessanti moderne. Vi è anche una buona dose di ironia nei testi del gioco, divertenti da leggere.


Problematiche: Dà la sensazione di aver bisogno di numerose partite, prima di capire davvero che cosa si stia facendo. Un po' come negli scacchi, ha vari livelli di gioco: puoi provarlo così, a caso, sapendo giusto come muovere i pezzi, o studiarti strategie approfondite per ogni situazione. Per i più casual può dunque essere un bello scoglio.

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